L’idea della mostra è nata quasi per caso, ma ha preso forma in modo naturale, a partire da un’esperienza vissuta nella nostra 4M dal gruppo degli avvalentesi IRC. Tutto è cominciato quando il Prof. Marino, docente di religione, ci ha mostrato due spezzoni di film che raccontavano storie di resistenza giovanile contro i regimi dittatoriali: quella delle Aquile Randagie, un gruppo scout credente che si oppose al fascismo, e quella della Rosa Bianca, formata da studenti credenti universitari di Monaco che lottarono contro il nazismo. Due percorsi diversi, ma accomunati dal coraggio, dalla fede e dalla scelta consapevole di opporsi all’ingiustizia in modo nonviolento.
Colpiti da queste storie, siamo stati divisi in due gruppi per realizzare delle presentazioni PowerPoint che approfondissero le vicende dei rispettivi movimenti. Lo stesso lavoro era stato fatto anche dalle altre classi del nostro professore (4C, 3C, 4H). Una volta terminati i lavori, è nata la proposta di non lasciarli chiusi tra le mura della classe, ma di trasformarli in una vera e propria mostra, in modo da condividere questi esempi di resistenza con il resto della scuola. Insieme alle altre classi abbiamo scelto le slide più significative e rappresentative. Fondamentale è stato l’aiuto della Prof. Laura Parisi, di arte e design, che ci ha suggerito un’idea creativa per l’allestimento: usare colonne composte da scatoloni di cartone, su cui incollare le slide stampate. È stato un lavoro collettivo, abbiamo costruito, sistemato, e infine allestito le colonne nelle due biblioteche della scuola, quella generale e quella filosofica, dando vita a un percorso semplice, ma carico di significato. Abbiamo poi pensato ad un volantino per pubblicizzare la mostra all’interno della scuola dal titolo “Dalla resistenza di ieri alla resistenza di oggi” con un sottotitolo per ciascuna delle due esperienze (“La potenza delle parole” per la Rosa Bianca e “Il seme della testimonianza” per le Aquile randagie).
Dopo aver allestito la mostra, abbiamo deciso di fare anche da guide, convinti che ascoltare queste storie raccontate da chi le aveva studiate da vicino potesse avere un impatto diverso. Volevamo non solo informare, ma anche offrire spunti di riflessione, punti di vista, domande.
Per quanto mi riguarda, la mostra ha superato di gran lunga le aspettative. Non mi sarei mai immaginato una partecipazione così ampia, con così tante prenotazioni. Molto del merito va probabilmente ai primi professori che l’hanno visitata, e che ne hanno parlato con entusiasmo ai loro colleghi. Fare da guida è stata un’esperienza profondamente formativa. Mi sono trovato a raccontare a ragazzi, spesso più piccoli, due storie di grande peso, cercando di trasmettere non solo i fatti, ma anche le emozioni e le riflessioni che quelle storie avevano suscitato in me. E mentre parlavo, sentivo anche una responsabilità, ricordare a chi mi ascoltava quanto siamo fortunati, oggi, ad avere diritti che troppo spesso diamo per scontati, come la libertà di parola, di pensiero, o il diritto al voto. Basta guardare indietro di neanche cent’anni per vedere che ci sono state persone, giovani come noi, che hanno perso la vita per difendere e conquistare proprio quei diritti. E basta guardarci intorno, nel nostro piccolo mondo, diventato ormai un villaggio globale, per ritrovare nuove dittature che calpestano quei diritti, o gruppi nazionalistici cresciuti all’interno di democrazie apparentemente forti che quei diritti li vogliono solo per qualcuno e non per tutti.
Tancredi Vannucci 4M
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